Vediamo come si capisce il controtransfert del psicoterapeuta
Il controtransfert del psicoterapeuta si capisce riconoscendo alcuni comportamenti del professionista. I comportamenti tipo sono:
- Evita le discussioni. Alcuni terapeuti evitano gli scontri quando il paziente ha delle difficoltà o delle situazioni che non gli consentono di gestire un rifiuto. Se il paziente non rientra in questi casi, il terapeuta può evitare le discussioni perché è emotivamente coinvolto. Si tratta di un campanello d’allarme importante, perché è il confronto con il paziente serve per ottenere dei reali miglioramenti nella terapia.
- Richieste di sedute in più gratis e dove si sfora l’orario di visita. Il psicoterapeuta non si accorge del tempo che passa e durante la seduta preferisce chiacchierare. Le sedute offerte gratuitamente devono avere un motivo valido, altrimenti è un segnale di controtransfert.
- Complimenti fuori luogo sul paziente o sui suoi progressi. Se il terapeuta è fin troppo entusiasta dei risultati ottenuti, li enfatizza molto e fa complimenti alla prima occasione utile, può essere più coinvolto di quanto preveda il ruolo professionale.
- Situazioni a doppio senso. Il terapeuta potrebbe chiedere incontri fuori dallo studio, oppure fare delle battute che possono avere un doppio senso.
- Consigli non richiesti o “a raffica”. Se il terapeuta lascia molti consigli senza che il paziente li ha richiesti, oppure cerca di mostrare tutte le sue capacità durante ogni seduta, probabilmente sta cercando di rendersi interessante.
- Domande più specifiche sulla vita privata. Ci sono delle domande che servono per rompere il ghiaccio tra paziente e terapeuta e che sono necessarie per creare la base per l’interazione tra paziente e psicoterapeuta. Se il terapeuta inizia a fare domande più specifiche sulla vita privata, ma che non hanno alcuna attinenza con il problema che il paziente sta affrontando, può nascere qualche dubbio.
Interazione tra paziente e psicoterapeuta
L’interazione tra paziente e psicoterapeuta si chiama relazione terapeutica. Serve a creare un rapporto di fiducia necessario per raggiungere gli obiettivi della terapia.
Il terapeuta deve avere empatia e competenze tecniche per indagare nell’inconscio del paziente e aiutarlo nelle sue difficoltà. Oltre a dimostrare le giuste competenze, il terapeuta deve essere neutrale rispetto alle scelte del paziente o a quello che pensa. Non può esprimere giudizi e deve essere un punto di riferimento come sostegno per gestire le emozioni al meglio durante le sedute.
Nel controtransfert del psicoterapeuta, il terapeuta, in risposta al transfert del paziente, può provare a sua volta delle emozioni e dei pensieri verso il paziente. Questo può far perdere l’obiettività e impedire che la terapia funzioni al meglio. Per questo, è importante riconoscere i segnali del controtransfert.