Perdita dell’autosufficienza e il ruolo delle badanti conviventi

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Nel corso della vita può accadere di essere colpiti (noi come i nostri cari) da alcune patologie che compromettono pesantemente o del tutto la propria autosufficienza. Quando questo succede, diventa praticamente impossibile svolgere anche le più elementari azioni quotidiane come vestirsi o lavarsi.

Nel caso di patologie così invalidanti, si ricorre quindi all’ausilio di una badante convivente che ha, appunto, il compito di occuparsi della persona malata per tutto il giorno (notte compresa). In questo articolo vedremo quali sono le patologie in grado di rendere non più autosufficienti le persone colpite e perché, in questi casi, è fondamentale affidarsi al servizio di badante convivente.

Patologie invalidanti

Esistono diverse patologie invalidanti al punto da causare la perdita dell’autosufficienza.

Tra le cause più comuni ci sono le lesioni spinali, l’ictus e le malattie che colpiscono l’apparato muscoloscheletrico.

Chi è colpito da questi disturbi può essere affetto da gravi limitazioni motorie o, nei casi più gravi, da una paralisi completa. In entrambe le situazioni, però, è necessario rivolgersi a una badante convivente.

Quali sono le due funzioni? Innanzitutto, la badante supporta la persona non più autosufficiente durante gli eventuali spostamenti quotidiani e nella cura personale. Un professionista di questo tipo, inoltre, può anche essere di aiuto nella gestione della terapia e sul fatto che questa venga seguita dal paziente.

Malattie neurodegenerative

Le malattie neurodegenerative sono dovute alla perdita graduale di cellule neuronali in determinate aree del cervello. A differenza delle patologie viste nel paragrafo precedente arrivano spesso in maniera subdola e portano a una mancanza graduale dell’autosufficienza.

Tra le più conosciute ci sono il morbo di Parkinson, la SLA (sclerosi laterale amiotrofica) e l’Alzheimer. Queste persone hanno bisogno di essere costantemente seguite e supportate, in quanto hanno serie difficoltà con la memoria e la coordinazione motoria che rendono, quindi, impossibile far fronte alle attività di tutti i giorni.

Ecco che, quindi, l’ausilio di una badante convivente diventa fondamentale per garantire che la persona affetta da questa patologia continui ad avere un livello di vita dignitoso.

Le mansioni delle badanti conviventi

Abbiamo già sottolineato diverse volte l’importanza che le badanti hanno nell’azione di sostegno e di supporto nei confronti delle persone che hanno perso la propria autosufficienza.

Vediamo nel dettaglio quali sono tutte le mansioni che le badanti conviventi svolgono abitualmente. Innanzitutto, come detto, la loro presenza è fondamentale per assistere la persona sia per quanto riguarda le sue attività quotidiane che i suoi bisogni primari come mangiare, camminare o vestirsi.

La badante, inoltre, non deve provvedere solo alla cura della persona, ma anche a quella della casa, facendo le pulizie e garantendo un buon livello di ordine. Un altro aspetto di cui si deve occupare è quello relativo all’igiene (aiutandolo a lavarsi) e all’alimentazione della persona (facendo la spesa e cucinando).

Quando si ha a che fare con una persona che ha perso l’autosufficienza, non va assolutamente perso di vista anche l’aspetto psicologico. Il ruolo delle badanti, infatti, è molto importante per garantire il necessario supporto al malato e per evitare che si senta solo.

Fonti: iss.it/malattie-neurodegenerative-demenze

Disclaimer: “Questi testi non vanno intesi come indicazioni di diagnosi e cura di stati patologici, pertanto è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico curante”.