Infiammazione del tendine d’Achille: meccanismi, sintomi e trattamenti efficaci

dolore-tendine-achille

L’infiammazione del tendine d’Achille rappresenta una condizione dolorosa e invalidante che colpisce uno dei tendini più importanti del corpo umano: parliamo del tendine che unisce il polpaccio al calcagno, indispensabile per la flessibilità e la stabilità del piede durante le attività quotidiane, non solo sportive.

La complessità di questa patologia sta nella sua capacità di compromettere significativamente la vita di tutti i giorni, interessando non solo gli atleti professionisti ma anche persone comuni che svolgono attività fisica o lavori che richiedono sollecitazioni costanti degli arti.
Può arrivare all’improvviso o farsi sentire piano piano, cioè svilupparsi gradualmente, rendendo necessario capire bene cosa la provoca.

Origine e fattori scatenanti dell’infiammazione

L’origine dell’infiammazione del tendine d’Achille affonda le radici in più fattori che possono provocare microtraumi e sovraccarico, ma in particolare è l’attività sportiva intensa, soprattutto quella che prevede movimenti ripetitivi e improvvisi cambi di direzione, come nel calcio, basket, tennis e running, a rappresentare un fattore di rischio significativo; discipline che sottopongono il tendine a sollecitazioni meccaniche elevate e frequenti, che se non adeguatamente gestite attraverso un corretto allenamento, stretching e periodi di recupero, possono innescare processi infiammatori cronici.

Un ruolo rilevante è giocato anche da alcuni fattori individuali, quali: inadeguata preparazione atletica, squilibri muscolari, caratteristiche anatomiche specifiche e utilizzo di calzature non idonee.
Dunque il tendine si infiamma quando lo sforziamo troppo, si creano nel tempo delle microlesioni, un po’ come se fosse un cavo che si sfilaccia piano piano.

L’età, l’allenamento sbagliato, le scarpe scomode e qualche chilo di troppo in più non aiutano di certo, anzi a volte ci sono proprio delle caratteristiche fisiche, che ci rendono più predisposti a questi problemi, alcuni di noi sono più inclini di altri.
No, non esiste un profilo genetico unico che renda una persona più predisposta di un’altra ma alcuni studi scientifici, hanno identificato alcuni geni che potrebbero essere coinvolti in questo processo.
Anche se così fosse, puoi fare molto per prevenire l’infiammazione del tendine di Achille: un’attività fisica regolare e ben pianificata, una corretta alimentazione, l’utilizzo di calzature adeguate e un’attenta valutazione delle sollecitazioni a cui sottoponi il tuo corpo possono fare la differenza.

Cosa causa l’infiammazione dei tendini?

Spesso sottovalutiamo quanto quello che mangiamo possa influenzare la nostra salute in generale, compresi i tendini: mangiare bene, con proteine, grassi buoni, vitamine e minerali, è come dare benzina a una macchina e aiuta tutto a funzionare meglio.

Anche la forma del tuo piede e come cammini influenzano abbastanza, perché se hai i piedi piatti o una caviglia rigida per esempio, metti più stress sul tendine. Ma ciò non ti deve preoccupare, dato che oggi ci sono macchinari incredibili che possono analizzare il tuo movimento e ti dicono come muoverti meglio per evitare problemi.

Aumentare l’allenamento troppo in fretta è anche una possibile causa, come cercare di costruire una casa senza fondamenta solide, quindi prima o poi crolla tutto. È sempre bene aumentare gradualmente l’intensità e lo sforzo in una lezione in palestra o in un allenamento e ascoltare il tuo corpo.

Le scarpe sono come delle amiche: devono supportarti bene. Se indossi scarpe sbagliate è come camminare su delle pietre e prima o poi ti fai male, questo vale tanto per il tendine di Achille che per altre patologie, anche se dovesse causare “solo un semplice” mal di schiena.

E infine bisogna imparare davvero ad ascoltare il proprio corpo, perché se senti un dolore strano, devi fermati e riposati: è meglio perdere un allenamento che stare fuori per mesi dopotutto, come si usa dire, prevenire è meglio che curare!

Sintomatologie e riconoscimento precoce

Pensa al tendine come a una corda: se la tiri troppo forte, si rovina. Ecco perché l’infiammazione arriva quando lo sforziamo oltre il limite e, l’età che avanza come gli allenamenti sbagliati, ma anche le scarpe scomode e qualche chilo di troppo in più, non fanno che peggiorare la situazione.

La sintomatologia dell’infiammazione del tendine d’Achille si manifesta attraverso segnali specifici che è fondamentale riconoscere tempestivamente: il dolore ovviamente è il sintomo principale, localizzato nella parte posteriore del tallone e che tende ad acutizzarsi durante le attività fisiche o immediatamente dopo di esse.
La zona interessata può presentare gonfiore, rigidità mattutina e sensibilità al tatto.

Se non adeguatamente trattata, l’infiammazione può evolvere in condizioni più complesse come la tendinosi o, nei casi più gravi, la rottura parziale o totale del tendine.
La progressione della patologia è strettamente legata alla gestione iniziale e alla capacità di agire tempestivamente sui fattori di rischio individuali.

Approcci terapeutici e trattamento

Il trattamento dell’infiammazione del tendine d’Achille richiede un approccio multidisciplinare che prevede riposo, terapie fisiche e, qualche volta, interventi farmacologici.
La fase iniziale prevede la riduzione del carico e l’applicazione di ghiaccio per contrastare l’infiammazione. Tra le terapie fisiche, oltre agli esercizi specifici, potrete trovare sollievo immediato applicando Dicloreum Ice, un gel antinfiammatorio che, grazie alla sua azione fredda, aiuta a ridurre il dolore e l’infiammazione.

Oltre ai tradizionali trattamenti, possono essere utili terapie fisiche strumentali come gli ultrasuoni, la tecarterapia e la laserterapia, che favoriscono la riparazione dei tessuti. In casi particolarmente resistenti, si può ricorrere a infiltrazioni di acido ialuronico, che avrete sentito nominare in quanto tendenzialmente si effettuano al ginocchio, oppure di plasma ricco di piastrine (PRP), per stimolare la rigenerazione del tendine.

Nel caso di una rottura completa del tendine d’Achille, è necessario un intervento chirurgico urgente per ripristinare la continuità del tendine. L’intervento consiste nel suturare i due monconi del tendine e può essere eseguito con diverse tecniche chirurgiche.
Dopo l’intervento, è importantissimo seguire un rigoroso percorso riabilitativo per recuperare la piena funzionalità del piede e della caviglia.

La prevenzione è quella a cui realmente bisogna far leva per evitare l’insorgenza o il peggioramento dell’infiammazione del tendine d’Achille: occorre adottare uno stile di vita sano, praticare attività fisica regolare ma graduale, utilizzare calzature adeguate e prestare attenzione ai segnali di allarme del proprio corpo.

Fonti e Note bibliografiche

  • Rottura del Tendine d’Achille: i Sintomi e la Riabilitazione | Fisioterapia Rubiera
  • Trattamento endoscopico delle patologie del tendine d’Achille: tecniche chirurgiche e indicazioni di M Guelfi, J Vega, V Salini – Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia, 2020 – old.giot.it
  • Rottura del tendine d’achille dalla tendinosi al ritorno in campo
  • Rottura del tendine di Achille: trattamento non chirurgico – ScienceDirect
  • Infiammazione del tendine d’Achille. Cosa fare per il dolore? – Materdomini
  • Infiammazione del tendine d’Achille: qual è il miglior trattamento? – Humanitas Medical Care

Disclaimer: Le informazioni qui fornite non sostituiscano la consulenza medica professionale.