Stomatite aftosa: cause e come curala
Per afta si intende una piccola ulcera, di colore biancastro o grigiastro, che si crea nella mucosa sulla bocca interrompendo l’integrità della mucosa orale. L’afta può manifestarsi spontaneamente o come conseguenza di un’affezione come la stomatite aftosa, che sembra colpire indicativamente una persona su cinque, prevalentemente non fumatori, in quanto sembra che la nicotina vada a creare un ambiente inadatto per queste piccole ulcere.
Le afte, o stomatiti, sono quindi delle piaghe di piccole dimensioni ma che sanno essere molto dolorose. In genere tendono a formarsi nella gola, sulle guance interne e nella bocca, ma bisogna fare attenzione a non confonderle con le piccole vesciche che possono formarsi per infezione da virus.
Le ulcere, al contrario di queste ultime, non sono contagiose.
La stomatite aftosa è un problema in genere un po’ sottovalutato. Cerchiamo di capire meglio di che cosa si tratti.
Cosa causa le afte?
Le afte colpiscono frequentemente la popolazione italiana, soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza.
La prima cosa da capire, quindi, è che cosa causi queste fastidiose e dolorose piccole ulcere.
Più che una singola causa della stomatite aftosa possiamo individuare una serie di concause che possono scatenare questa manifestazione nella zona orale.
Le afte possono innanzitutto essere conseguenza di:
- una problematica che riguarda il sistema immunitario;
- una questione genetica (se altre persone tendono a soffrirne in famiglia, è più facile soffrirne);
- stress emotivo e cattiva alimentazione, soprattutto carenza di ferro, di vitamina B12 e di acido folico;
- allergia;
- trauma subito nella zona della bocca;
- piccole lesioni interne alla cavità orale, causate per esempio da morsi e da operazioni errate mentre ci si lava i denti.
È inoltre stato dimostrato che le donne sembrano avere una maggiore incidenza nel problema quando hanno il ciclo. I pazienti affetti da immunodeficienza acquisita, da malattie autoimmuni e dalla celiachia sembrano avere una predisposizione a questo problema.
Come si manifesta e trasmette la stomatite aftosa
Le afte sono delle piccole ulcere, il cui colore è rossastro o grigiastro. In genere la loro dimensione non supera i 2,5 cm e sono abbastanza dolorose. Ci si rende conto di essere stati colpiti dall’afta nel momento in cui si avverte un certo formicolio o un’infiammazione nella zona della mucosa.
In genere, da quando si avverte dolore e sensazione di formicolio, l’ulcera compare in circa un giorno.
Le piaghe appena formate hanno un rivestimento biancastro e in genere anche un alone attorno. Il fastidio può essere minimo, dovuto per esempio al contatto della piaga col cibo, o particolarmente intenso, tanto da rendere difficile nutrirsi correttamente.
Le piccole ulcere possono rimanere anche per settimane, in genere i primi giorni sono quelli più fastidiosi.
Le afte, come abbiamo già detto, non sono contagiose. Tuttavia la predisposizione genetica gioca un ruolo fondamentale nella loro comparsa.
Come curare la stomatite aftosa
Una malattia così fastidiosa necessita di cure mirate e complete.
In genere la stomatite tende a risolversi nell’arco di una-due settimane, senza dare grossi problemi.
Per favorire la scomparsa delle ulcere, bisogna avere qualche accorgimento: per esempio, evitare aceto e cibo piccante, che irrita le piaghe e ne ritarda la chiusura; mantenere un’igiene orale completa e molto accurata.
Se il dolore è molto forte, cosa abbastanza rara, può essere necessario assumere appositi farmaci che vengono prescritti dal medico. Il farmaco topico può essere applicato direttamente sull’ulcera con l’ausilio del cotton fioc, avendo cura di non ingerire acqua o cibo per almeno mezz’ora.
Prevenire la stomatite aftosa
Prevenire la comparsa delle afte non è difficile: basta evitare cibi piccanti, come peperoncino, e cercare di non creare delle lesioni in bocca (cosa che può accadere quando si usa uno spazzolino dalle setole troppo dure o quando si ingeriscono cibi taglienti).
Anche cercare di ridurre lo stress può evitare la formazione di afte.